Ieri, solennità di Pentecoste, abbiamo celebrato il dono dello Spirito, la Sua presenza misteriosa ma efficace nella storia del mondo e nella nostra vita di ogni giorno.
Lo Spirito è come il vento, non si tocca, non si vede ma se ne vedono i multiformi effetti, come ricordava san Paolo ai Corinzi.
Anche adesso, se tu sei qui è perché lo Spirito ti ha condotto qui per incontrare il Signore Gesù e per parlare con il Padre: è lui la fonte e l’origine di ogni cosa buona.
È lo stesso Spirito che, se ti lasci guidare, in questo momento ti suggerirà le parole da dire. È Lui che ci fa riconoscere Dio come Padre, è Lui che ci fa capire il segreto delle cose, della storia di Gesù e della nostra vita.
Anche se gli Atti degli Apostoli lo hanno definito come un rombo di tuono, non sempre è facile distinguere la sua voce tra le tante: come faccio a capire quando viene dallo Spirito?
È semplice, perché la caratteristica dello Spirito è l’Amore e la Comunione e perciò tutto ciò che è amore, pace, gioia, accoglienza, perdono, pazienza, amicizia, giustizia, rispetto, dono di sé, gratuità… viene da Lui e quindi sono sicuro che ciò che farà, sarà per il mio bene e per il bene di tutti.
Lasciati allora sommergere dallo Spirito, allarga il tuo cuore, il tuo sguardo, le tue braccia per accoglierlo in abbondanza perché lo Spirito ha bisogno di te per produrre i suoi effetti benefici e vitali, se tu non lo accogli, non può dare frutto.
Non solo è paragonabile al vento che soffia, al rombo del tuono o al fuoco che divampa, ma lo Spirito, soprattutto in questi giorni di grande siccità, è anche paragonato alla pioggia, o meglio ancora alla rugiada, che bagna il prato e che fa spuntare tanti e diversi fiori dai mille colori, molto più delicata e rinfrescante ma nello stesso tempo fonte di vita.
Così vale per noi, per la nostra comunità: lo Spirito che ci viene donato in abbondanza (proprio come la pioggia), se noi lo accogliamo, fa nascere in noi diversi doni proprio come i fiori in un prato.
Lo Spirito poi in questi giorni ci ha fatto un grande dono, la nomina di Padre Enrico e la consegna del crocefisso missionario a Benedicto.
Apri allora il tuo cuore al Signore e chiedi che non si stanchi di donarci il suo Spirito, chiedi anche che ti dia la docilità nell’accoglierlo così che la tua vita possa diventare meravigliosa e assieme a tutti i fratelli possa allietare il campo della Chiesa e del mondo.
Allora, non aprire l’ombrello, lascia parlare lo Spirito e ascolta cosa ti suggerisce.