E’ un problema da porci ….

Circondato dai maiali ma soprattutto colmo dei suoi peccati, “…ritornò in sè …” dice la parabola di domenica a proposito del figlio minore.

Dopo aver abbandonato la casa del Padre, chiesto la sua parte di eredità comportandosi come se il padre fosse già morto e aver buttato tutte le sue ricchezze, il figlio minore, finalmente, ritorna in sé, si ferma a ragionare e a rileggere la sua vita. La sua mente corre lontano e subito si ricorda i momenti felici, la gioia della casa paterna, la vita di tutti i giorni che prima sembravano uguali e monotoni ma che, ora che non ci sono più, acquistano tutto quel significato e quel valore che prima aveva trascurato… e allora si decide a ritornare…

Quante volte mi capita di incontrare degli adulti, magari in occasione del cammino di fede dei fidanzati, che hanno abbandonato per un po’ di tempo la frequenza alla Messa o a momenti di formazione e ritornano ricordando con nostalgia e tanta gioia i tempi della gioventù quando frequentavano l’Oratorio, i gruppi, la Messa.

Se un giorno abbiamo incontrato il Signore e poi siamo andiamo lontani ci accorgiamo che la vita senza di Lui, senza il suo calore, senza sperimentare il suo amore, pensando solo a lavorare e divertirsi senza un perché, diventa molto brutta, è come vivere facendo il guardiano di porci come capita al figlio della parabola.

Sta per iniziare la quaresima, un tempo dedicato a riflettere sulla nostra vita, sulle scelte di ogni giorno. Forse ci accorgiamo che per noi lo stare con il Signore è diventato una fatica o un’abitudine senza amore, è il momento buono per riscoprire invece quanto ci vuole bene il Padre, sempre pronto a fare festa e a perdonare.

Ora tu sei qui, nella casa del Padre, di fronte all’Eucaristia che è il segno più grande dell’amore di Dio per te.

Senti il calore del suo sguardo, la forza del suo esempio di amore, ringrazialo e chiedi l’aiuto per vivere ogni giorno nella casa del Padre, per provare la gioia della comunione con Lui.

Forse ti sei troppo abituato alla bellezza dell’amore di Dio lo dai per scontato che non ne senti la grandezza. Se proprio è così, forse stai vivendo la tua vita cristiana con fatica, senza gioia, con il “muso lungo”, come una serie pesante di doveri, di sacrifici e di lavoro che forse, non hai il “coraggio” di scrollarti di dosso. “Ci sono cristiani che sembrano avere uno stile di Quaresima senza Pasqua…. Un evangelizzatore non dovrebbe avere costantemente una faccia da funerale.” Dice spesso il Papa.

Abbiamo però di fronte a noi il vero modello di figlio, il Figlio per eccellenza, Gesù, al quale chiediamo di donarci il suo Spirito perché possiamo comportarci da veri Figli quali noi siamo e se rientrando in te scopri di non essere proprio come Lui, affrettati a chiedere perdono perché il Padre proprio per mezzo di Lui ci ha dato la possibilità di cancellare i nostri peccati e rinnovare la nostra vita e partecipare con gioia alla sua festa.

Metti in programma una bella confessione, il Padre ti sta aspettando….

Don Mario